Lasciare andare senza odiare è l’unica vera libertà

Quando vuoi davvero dimenticare qualcosa o qualcuno, il primo istinto spesso è quello di provare rabbia, rancore o perfino odio. Ma ciò che odi resta con te, diventa parte di te, si imprime nella mente e nel cuore come una cicatrice che ogni giorno continui a grattare. Più odi, più trattieni. Più provi a scacciare con la forza un ricordo, più questo si aggrappa con violenza alla tua anima. E allora ti chiedi perché non riesci a lasciar andare, perché continui a pensare a chi ti ha ferito, a ciò che ti ha fatto male. È perché lo stai ancora nutrendo con le tue emozioni più forti. Il cuore non distingue tra amore e odio: riconosce solo l’intensità. E tutto ciò che senti con intensità, resta. Se vuoi davvero lasciar andare, se vuoi voltare pagina, devi liberarti dall’illusione che l’odio sia uno strumento di difesa. In realtà è una catena. È come camminare nel fango sperando di restare pulito. Il vero distacco non si costruisce odiando, ma accettando. Accettando che le cose sono andate come sono andate, che le persone hanno fatto quello che potevano fare con il livello di coscienza che avevano, che anche tu hai fatto il tuo meglio nel momento in cui è successo tutto. Accettare non vuol dire approvare, ma semplicemente non trattenere più. Significa smettere di aggrapparsi a una lotta interna che non porta a nulla se non all’esaurimento emotivo. Se vuoi dimenticare, non combattere. Respira. Smetti di dare energia a ciò che vuoi lasciare andare. Non odiare chi ti ha ferito, ma ringrazia te stesso o te stessa per aver avuto il coraggio di affrontare quel dolore. È lì che comincia la tua rinascita. Come mental coach lo vedo ogni giorno: le persone non riescono ad andare avanti perché sono legate da un’emozione che scambiano per forza, ma è solo una gabbia invisibile. Solo chi riesce a perdonare può dimenticare. E solo chi dimentica davvero, può finalmente vivere libero.


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