Perché restiamo bloccati nel passato?
Il passato non è il tuo nemico. Ma può diventarlo se ci resti a vivere dentro.
Molti non se ne rendono conto, ma passano più tempo nel “come sarebbe potuto andare” che nel “cosa posso fare adesso”. Continuano a rigirare vecchie conversazioni, errori, scelte non fatte… finché non smettono semplicemente di vivere.
Lasciare il passato non vuol dire cancellarlo. Vuol dire dargli un posto preciso: dietro di te.
Rimaniamo bloccati perché ci illudiamo che capendo ogni dettaglio potremo rimediare. Ma il passato non si corregge. Si accoglie. Si interpreta. E poi si lascia andare.
Il nostro cervello è abituato a rivivere quello che ci ha fatto male: è un meccanismo di difesa. Ma quando diventa abitudine, si trasforma in condanna. Il risultato? Ci svegliamo ogni giorno con la mente in un tempo che non esiste più.
Il primo passo per smettere di viverci dentro è smettere di giustificarlo.
Non dire “sono fatto così perché mi è successo questo”. Dì: “è successo, e da lì ho scelto cosa diventare.”
Non sei la somma dei tuoi sbagli. Sei la somma di come hai scelto di reagire a quegli sbagli.
Quando smetti di usare il passato come una casa e inizi a usarlo come una mappa, cambia tutto: la direzione, l’energia, la visione.
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