Sei mai rimasta bloccata nella trappola di chiederti costantemente cosa pensano gli altri di te?
Ogni decisione, ogni passo, ogni parola sembra passare prima dal giudizio altrui. È come se tu stessi recitando una parte in un copione che non hai scritto tu. Il problema è che questa parte ti logora, perché ti fa vivere nell’ombra delle aspettative altrui.
La verità è semplice e brutale: morirai prima di vivere davvero, se continui a cercare l’approvazione degli altri.
Il bisogno di approvazione nasce spesso da due radici: la paura del rifiuto e la ricerca di amore. Fin da bambini abbiamo imparato che i complimenti, i sorrisi e i “brava” erano una ricompensa.
Col tempo, quel meccanismo si è trasformato in una dipendenza: se qualcuno ti riconosce, vali; se non lo fa, ti senti invisibile.
Il problema è che delegare la tua autostima agli altri significa mettere la chiave della tua vita nelle mani sbagliate.
Cercare approvazione non è solo una cattiva abitudine: è un veleno lento. Ecco i principali effetti:
- Ansia costante: ti chiedi sempre se hai detto o fatto la cosa giusta.
- Scelte sbagliate: finisci per fare ciò che gli altri si aspettano, non ciò che vuoi davvero.
- Perdita di identità: più insegui il consenso, meno sai chi sei.
- Vuoto interiore: anche quando ricevi l’approvazione, dura un attimo e ne vuoi subito altra.
È un circolo vizioso. Un applauso non basta mai.
Liberarsi dal bisogno di approvazione non significa diventare insensibili o arroganti. Significa semplicemente riprendere il controllo.
Ecco alcune strategie pratiche:
- Domandati: “Lo voglio davvero?”
Prima di dire sì a una richiesta, fermati. Chiediti se lo fai per scelta o per paura. - Inizia a dire NO.
Non serve giustificarti con mille scuse. Un no secco è un atto di rispetto verso te stesso. - Cerca la tua approvazione.
Tieni un diario e ogni giorno annota tre azioni di cui sei orgoglioso. Questo ti abitua a riconoscerti da solo. - Accetta di deludere.
Non puoi piacere a tutti. E quando provi a farlo, perdi sempre qualcuno: gli altri e te stesso.
Essere autentici è un atto rivoluzionario. Non perché la società lo vieti, ma perché la società premia chi si conforma.
L’autenticità non ti garantisce applausi, ma ti garantisce pace interiore.
E la pace interiore vale più di mille like, mille strette di mano, mille approvazioni superficiali.
Quando smetti di cercare approvazione, inizi a respirare davvero.
Se vuoi vivere davvero, la strada non passa dal consenso degli altri. Passa dalla tua verità.
Non chiedere più permesso di esistere: prendilo.
Perché la vita è troppo breve per essere vissuta come una recita.
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